sabato 28 agosto 2010

Liberarsi per essere?


Le ultime vacanze ci hanno ricordato quello che pensiamo spesso:
i piaceri apparenti, fugaci, proposti dal consumo, dal conformismo richiedono grandi investimenti, economici, emotivi, temporali. Nel medio termine e alla lunga risolvono solo bisogni fasulli e danno solo una felicità temporanea, parziale, superficiale, lasciano un senso si insoddisfazione che ci rende coatti nella ripetizione di una “normalità insopportabile”.

La ripresa dell’anno lavorativo negli ambienti di vita soliti è un punto a capo che dobbiamo sfruttare per iniziare a perseguire un cammino di liberazione permanente.

Per cercare la propria strada, bisogna prima semplificare i meccanismi della vita quotidiana
(Platone)


Semplicità liberatrice o uncluttered simplicity:


Semplicità significa dire no ad una vita troppo occupata, stressata ed allo stesso tempo frammentata.
La semplicità liberatrice favorisce la liberazione dalle distrazioni banali, sia materiali che immateriali,
focalizzandosi su ciò che è veramente essenziale –
qualsiasi cosa possa essere nella vita unica di ciascun individuo liberato.


la nostra vita si spreca nei dettagli… semplifica, semplifica”.
(Thoreu)


(Riflessioni su l’uncluttered simplicity del Voluntary simplicity Movement).

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